martedì 27 ottobre 2009

DIPENDENZE AFFETTIVO RELAZIONALE "MAL D'AMOR"



Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro
Nazim Hikmet


L‘affettività è una componente essenziale della vita anche se si tende a considerarla un automatismo scontato. Innamorarsi e poi stare insieme sembra una garanzia per il mantenimento e lo sviluppo del progetto di coppia. Invece non lo è, infatti una relazione che avrebbe dovuto rappresentare la soluzione di vecchi problemi e antiche sofferenze, spesso si rivela il più doloroso di tutti i problemi. La solitudine che si credeva sconfitta , grazie all’enorme impegno prodotto dal nostro “amore”, diventa un incubo costante, alimentato dalla paura di perdere l’altro.
Molte donne o uomini commettono spesso l’errore di cercar un partner con il quale costruire un rapporto, senza prima essere riusciti a costruire un rapporto con se stessi: passano da un uomo all’ altro o da una donna all’altra, cercando ciò di cui sentono la mancanza. Nessuno può amarci abbastanza da appagarci se non amiamo davvero noi stessi, perché quando nel nostro vuoto andiamo in cerca d’amore, possiamo trovare solo altro vuoto. Inoltre, a volte, può accadere che inizialmente si è attratti e attirati da quelle stesse qualità che subito dopo cerchiamo di cambiare nel proprio partner. In altre parole, è come se si preferissero maggiormente rapporti immaginari a quelli reali, con persone in carne ed ossa.
Scegliere persone con le quali non è possibile instaurare un rapporto è un ottimo espediente per evitare le prove della relazione e la propria interiorità. Dati questi presupposti, può facilmente instaurarsi quella che viene definita dipendenza relazionale , e quindi amare diventa “amare troppo”. La dipendenza relazionale si verifica quando il partner non è quello giusto, non è emotivamente disponibile e, ciò nonostante, non si riesce a lasciarlo: anzi, lo si cerca e lo si desidera.
Si ama troppo quando si cerca di imporre la propria soluzione al problema di un altro; quando si scusano i malumori, il cattivo carattere, l’indifferenza e gli sgarbi del proprio partner, poiché si considerano frutto di una infanzia infelice e si cerca così di diventare il suo analista di fiducia. Inoltre, quando la maggior parte dei valori, delle caratteristiche e dei comportamenti del partner non piacciono, ma si chiude pensando che, se egli ci considera abbastanza degni d’amore, cambierà, vuol dire che si sta amando troppo. Dunque, scoprire ed analizzare determinati comportamenti può essere molto utile. Può divenire un’occasione per chiarire, dentro di noi, limiti e potenzialità personali, su cui non si sofferma mai abbastanza, ignorando apertamente buona parte delle nostre qualità. Può aiutare a prevenire incomprensioni distruttive, insegnando a trasformare gli inevitabili dissidi in momenti di crescita.


La mia felicità sono io, non tu,
non soltanto perchè tu puoi essere fugace ,
ma anche perchè tu vuoi che io sia ciò che non sono.
Io non posso essere felice quando cambio soltanto per soddisfare il tuo egoismo.
E non posso sentirmi felice quando mi critichi perchè non penso i tuoi pensieri,
e non vedo come vedi tu.
Mi chiami ribelle.
Eppure ogni volta che ho respinto le tue convinzioni tu ti sei ribellato alle mie.
Io non cerco di plasmare la tua mente.
So che ti sforzi di essere te stesso.
E non posso permettere che tu mi dica cosa devo fare...
Perchè sono impegnata ad essere me....
LEO BUSCAGLIA Vivere Amare Capirsi

GRUPPI DIPENDENZE ALIMENTARI " Quando il bisogno di cibo è bisogno d'amore"

Negli ultimi anni l'interesse per lo studio dei i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) è andato via via aumentando, sia in relazione ad un incremento dell'incidenza di tali disturbi, che ad una maggiore sensibilizzazione sociale nei loro confronti.
L’Anoressia, la Bulimia e l’Obesità sono i disturbi del comportamento alimentare più importanti e noti, ma ne esiste una varietà molto più ampia.
Soffrire di un disturbo alimentare sconvolge la vita di una persona; sembra che tutto ruoti attorno al cibo e alla paura di ingrassare. Cose che prima sembravano banali ora diventano difficili e motivo di ansia, come andare in pizzeria o al ristorante con gli amici o partecipare ad un compleanno. Spesso i pensieri sul cibo assillano la persona anche quando non è a tavola, ad esempio a scuola o sul lavoro terminare un compito diventa difficilissimo perché sembra che ci sia posto solo per i pensieri su cosa si "deve" mangiare, sulla paura di ingrassare o di fare un'abbuffata. Solo una piccola percentuale di persone che soffrono di un disturbo alimentare chiedono aiuto. Nell'anoressia nervosa questo può avvenire perché la persona all'inizio non sempre si rende conto di avere un problema, anzi, l'iniziale perdita di peso può far sentire la persona meglio, più magra, più bella e più sicura di sé. In genere sono i familiari che, allarmati dall'eccessiva perdita di peso, si rendono conto che qualcosa non va, ma spesso quando chiedono spiegazioni si può essere insultati o liquidati con una frase del tipo "non ho nessun problema ...sto benissimo!".
Anche chi soffre di bulimia nervosa nella maggior parte dei casi si rivolge ad un terapeuta solo dopo molti anni da quando il disturbo è cominciato; spesso, come nell'anoressia, inizialmente non si ha una piena consapevolezza di avere una malattia, ma soprattutto un forte senso di vergogna e di colpa sembra "impedire" alla persona di chiedere aiuto o semplicemente di confidare a qualcuno di avere questo tipo di problemi. Il fatto di non riconoscere di avere un problema o di usare i sintomi del disturbo alimentare per cercare di risolvere le proprie difficoltà può avere delle importanti conseguenze sulla richiesta di un trattamento.

lunedì 26 ottobre 2009

Di cosa mi occupo
I miei interventi sono rivolti a individui, coppie e famiglie.La pianificazione del percorso terapeutico viene stabilito di volta in volta con il paziente secondo tempi e modalità che vengono concordati all'inizio del trattamento al fine di rendere efficace l'aiuto offerto ai miei pazienti.
Svolgo l'attività libero professionale presso il mio studio di Roma. Dal 2004 ho fondato insieme ad altre colleghe " Le esperidi onlus" un centro clinico per le tossicodipendenze ed il disagio psicologico. Collaboro come libero professionista presso il Consultorio Familiare Antera di Roma, svolgo attività libero professionale a Colleferro presso lo studio polispecialistico Dietosan ed inoltre mi occupo di psicologia scolastica.