lunedì 1 ottobre 2012

Attacchi di panico

ATTACCHI DI PANICO “ La mente che si intrappola” “Non può vivere senza timore chi è causa del suo timore” Epicuro “ La lezione più importante che l’uomo possa imparare in vita non è che nel mondo esiste la paura ma che dipende da noi trarne profitto e che ci è consentito tramutarla in coraggio.” R.Tagore Gli attacchi di panico sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente. Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore. Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante. L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente ed il paziente diviene schiavo del suo disturbo, costringendo spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad accompagnarlo ovunque, con l’inevitabile senso di frustrazione che deriva dal fatto di essere "grande e grosso" ma dipendente dagli altri, che può condurre ad una depressione secondaria. Ciò che emerge dai racconti dei pazienti è che la paura patologica scatta non appena essi concentrano la loro attenzione sull’ascolto di se stesse e sul controllo delle proprie funzioni e reazioni. Sono persone che cadono costantemente nella trappola paradossale del controllo che fa perdere il controllo: la mente non può controllare il proprio funzionamento mentre sta funzionando, gli occhi non possono guardarsi mentre stanno guardando … I primi attacchi si verificano di solito in situazioni agorafobiche (come guidare da soli o viaggiare su un autobus in città) e comunque spesso in qualche contesto stressante. Rivolgersi ad un professionista è il primo passo verso il cambiamento